FONDATORE
Italo Signorini
Italo Signorini nasce a Roma il 26 gennaio 1935. Conseguita nel 1959 la laurea in Giurisprudenza a Palermo, decide di coltivare i propri interessi per l’etnologia, iscrivendosi alla Scuola di perfezionamento in Scienze etnologiche della Sapienza di Roma, in cui si diploma nel 1965 sotto la guida di Vinigi L. Grottanelli. In questi anni collabora con Ernesta Cerulli all’allestimento della mostra sull’Arte Precolombiana del Messico e dell’America Centrale (Roma 1960) e partecipa a diverse spedizioni della Missione Archeologica Italiana in Perù (tra il 1962 e il 1968). Divenuto Assistente ordinario presso la cattedra di Etnologia dell’Università di Roma, tenuta da Grottanelli, inizia la pratica etnografica nel 1969, tra gli Nzema del Ghana sud-occidentale, ove svolge ripetute campagne d’indagine, studiando l’organizzazione parentale, il matrimonio e la residenza.
L’esperienza africana gli permette di affinare ulteriormente le competenze sui temi dell’organizzazione sociale, ma non estingue l’originario interesse per l’americanistica: nel 1969-70 ottiene l’incarico dell’insegnamento in Storia e Civiltà Precolombiane d’America all’Università di Genova. L’anno successivo consegue l’insegnamento in Civiltà Indigene dell’America presso la Sapienza di Roma, che tiene fino al 1980, allorché diviene professore ordinario, ricoprendovi la seconda cattedra di Etnologia. Sempre alla Sapienza, durante il biennio 1981-1983 dirige l’Istituto di Etnologia, confluito successivamente nel Dipartimento di Studi Glottoantropologici, di cui assume la direzione dal 1991 sino al momento della scomparsa, il 3 maggio 1994.
La profonda convinzione che i modelli esplicativi prodotti dallo studio etnologico nascano dalla costante e rigorosa integrazione tra la riflessione teorica e la ricerca empirica lo induce a impegnarsi a fondo nell’organizzazione e nello svolgimento di intense campagne d’indagine sul terreno. Nel 1973 inaugura la Missione Etnologica Italiana in Messico, che dirige per ventun anni, effettuando annuali spedizioni di ricerca al fianco dei propri collaboratori. Le missioni si concentrano tra i Huave dell’Istmo di Tehuantepec e, a partire dal 1980, tra i Nahua della Sierra Norte di Puebla. Tra i Huave svolge in prima persona una cospicua parte dell’indagine etnografica concernente le attività di sussistenza, l’organizzazione parentale e sociale, il sistema politico e cerimoniale, la medicina tradizionale: il risultato è il volume Gente di laguna. Ideologia e istituzioni sociali dei Huave di San Mateo del Mar (1979), pubblicato contemporaneamente in Messico nella versione spagnola. Tra i Nahua della Sierra di Puebla, appartenenti al maggior gruppo etno-linguistico del Messico, si dedica allo studio delle concezioni cosmologiche e del sistema di conoscenze e pratiche mediche, che descrive ed analizza in svariati articoli e nel volume, scritto con Alessandro Lupo, I tre cardini della vita. Anime, corpo, infermità tra i Nahua della Sierra di Puebla (1989; trad. sp. 1989). Il fatto che sui Nahua sia disponibile una ricca documentazione storica ed etnografica gli permette di dedicarsi all’esame dei processi di acculturazione e di trasformazione che la tradizione indigena è stata costretta ad affrontare negli ultimi cinque secoli, dando vita a sintesi e rielaborazioni originali. Per approfondire questi temi organizza, nel 1989 a Roma, il simposio internazionale Messico terra d’incontro: la cultura mestiza.
In aggiunta alle ricerche in terra messicana, Signorini apre un secondo fronte d’indagine europeo, nel quale applicare le metodologie e le prospettive di ricerca già sperimentate in Africa e in America e sul quale poter più facilmente avviare alla pratica etnografica i propri allievi: l’area prescelta è il Sannio Beneventano, ove a partire dal 1983 prosegue gli studi già avviati oltreoceano sui temi dei saperi etnomedici e della parentela spirituale (su cui già nel 1981 aveva organizzato un convegno a Xalapa e pubblicato nello stesso anno il volume Padrini e compadri. Un’analisi antropologica della parentela spirituale).
Accanto all’attività di ricerca, Signorini coltiva con forte impegno la didattica, in cui riversa la solida esperienza accumulata in tanti anni di lavoro sul campo. Ai densi materiali etnografici raccolti applica i modelli analitici dell’etnologia, sottoponendoli con severità alla riflessione critica e alla verifica comparativa. Nell’insegnamento trasfonde la curiosità intellettuale, l’amabilità e la facilità comunicativa che improntano i suoi rapporti col prossimo.
Egualmente impegnato nello studio e nella ricerca come nella formazione e nella diffusione del sapere, Signorini instaura durevoli rapporti di interlocuzione e scambio scientifico con numerosi colleghi stranieri, tenendo conferenze e corsi presso Università e istituzioni europee e americane, tra cui l’Università Complutense di Madrid, quelle di Salamanca e della Galizia, l’École Pratique des Hautes Études di Parigi e svariate università messicane. Viene inoltre chiamato a ricoprire cariche in numerose istituzioni, fra cui la presidenza dell’Associazione di Studi Sociali Latinoamericani (ASSLA, 1986-1994) e quella della Société des Européanistes (1990-1991); appartiene altresì al Comitato Permanente del Congresso Internazionale degli Americanisti e al Consiglio Direttivo della Società Italiana di Antropologia Medica (SIAM). Dal 1988, in seguito all’improvvisa scomparsa di Giorgio R. Cardona, dirige la rivista L’Uomo, nel cui consiglio di redazione siede fin dalla fondazione, nel 1977.
La morte lo sorprende mentre è intento alla stesura dei primi capitoli di un volume sulla medicina huave, intitolato Si muere el lagarto. Etiología y praxis terapéutica entre los Huaves. La sua ricca produzione scientifica spazia su contesti etnografici di tre continenti (Ghana, Messico e Italia meridionale, tra i quali il secondo ha la netta predominanza) e annovera 5 libri, la curatela di vari volumi e circa 70 articoli, su temi che vanno dal travestitismo rituale alla parentela (in particolare quella spirituale), dal matrimonio alle forme residenziali, dall’organizzazione politica alle concezioni cosmologiche che ispirano la condotta rituale, dall’antropologia medica alle dinamiche culturali, dalla riflessione epistemologica ad escursioni nella mitologia e nella letteratura dell’antica Europa e del Giappone.